Punta La MarmoraNella Sardegna centro-orientale c’è un #PostoDelCuore dal quale sembra di poter toccare tutta l’isola con un solo sguardo. Siamo a Punta La Marmora, la vetta che si erge elegante nel cuore del massiccio del Gennargentu.

Salire fin quassù significa attraversare, in pochi passi, paesaggi che mutano continuamente, fino a raggiungere una vetta che, nelle giornate terse, offre un panorama tale da far sembrare di avere tra le mani una mappa spiegata dei territori circostanti.

Un po’ di natura: paesaggio, flora e fauna

Con i suoi 1.834 metri, Punta La Marmora è la cima più elevata dell’isola: un titolo che le conferisce non solo un valore simbolico, ma anche un ruolo centrale negli studi geologici e naturalistici legati al Gennargentu.

Gli scorci che circondano Punta La Marmora hanno le sembianze tipiche degli altopiani: alture arrotondate, scarpate di roccia metamorfica e vaste distese di praterie montane, che in estate si riempiono di fiori endemici e di piccoli arbusti resilienti. Qui il clima è più rigido rispetto alla costa: le nevicate invernali non sono rare e i venti modellano il territorio lasciando chiazze brulle e pietraie estese. La fauna è quella della montagna mediterranea. Con un po’ di fortuna e attenzione si possono osservare specie come il muflone, rapaci in volo e una varietà di piccoli mammiferi e rettili che trovano rifugio in questi luoghi.

L’origine del nome

In sardo la vetta prende il nome di Perda Crapìas, un termine che descrive bene la consistenza delle rocce del luogo, tendenti a sfaldarsi, a frantumarsi.

Il nome riportato sulle carte trae invece origine dal geografo Alberto Ferrero della Marmora, che descrisse la Sardegna nel XIX secolo all’interno delle sue opere “Voyage en Sardaigne” e “Itinéraire de l’île de Sardaigne”. La denominazione ufficiale conserva quindi la memoria scientifica e storica dello studioso, insieme al suo merito di avere, per primo, misurato l’altitudine della vetta.

Curiosità dalla cima

La sommità di Punta La Marmora non è una cima dalla forma appuntita: è piuttosto un crinale ampio, costellato di cumuli di pietre e di piccoli segnali lasciati dagli escursionisti. Su molte foto e racconti di viaggio emergono infatti delle colonne di pietre sovrapposte realizzate dai visitatori, che sembrano voler lasciare un segno del proprio arrivo.

Inoltre, in cima, si ritrovano anche tracce di storia. Oltre alla targa che indica il nome e l’altitudine della vetta, sormontata da una grande croce, è presente una porzione di insegna commemorativa in ricordo dei caduti in battaglia del quarto Reggimento di Fanteria della Brigata Sassari.

Come raggiungere Punta La Marmora

Il punto di partenza più comune è l’area del Bruncu Spina, dove si trovano gli impianti sciistici e da cui parte il sentiero segnato delle Stelle Frassati, che si snoda lungo il crinale della montagna e porta in circa 2 ore alla cima. Il percorso che collega la stazione di Bruncu Spina a Punta La Marmora è stato inoltre inserito dal CAI nell’itinerario del Sentiero Italia.

Si tratta di un tragitto panoramico di straordinaria bellezza ma di difficoltà medio-alta, che richiede molta attenzione in alcuni tratti rocciosi. Per questo motivo è necessario avere la preparazione adeguata per mettersi in cammino e l’equipaggiamento corretto, come ad esempio scarpe da trekking robuste, abbigliamento a strati e una giacca antivento, perché la temperatura può cambiare rapidamente.

Inoltre, è molto importante controllare sempre le condizioni meteo prima di partire. Nei periodi invernali infatti, non è raro incontrare neve e ghiaccio sui propri passi, che aumentano la difficoltà del sentiero. Proprio per questo motivo, se la stagione è più rigida o si ha poca esperienza, è preferibile essere accompagnati da una guida escursionistica.

Raggiungere Punta La Marmora è un’esperienza emozionante, al termine della quale l’impegno fisico viene ripagato da una vista che permette di ammirare tutte le forme, i colori e le combinazioni di mare e montagna che rendono unica la Sardegna.

Per maggiori informazioni sul percorso e su cosa è utile da sapere per affrontarlo, è possibile consultare il sito ufficiale della Rete Sentieri Sarda.