Isola di San PietroDavanti la punta sud-occidentale della Sardegna, si trova un #PostoDelCuore pieno di fascino che rientra tra le tappe doverose del viaggio di Gaxa alla scoperta del nostro territorio: l’Isola di San Pietro. Fa parte dell’arcipelago del Sulcis e si estende per 50 chilometri quadrati contando circa 6.000 abitanti che vivono principalmente nell’unico centro abitato dell’Isola, Carloforte.

Una storia millenaria

Il nome attuale dell’isola deriva da una leggenda su San Pietro che vi approdò nel 46 d.C. e fu scelto dai primi abitanti di Carloforte in onore della loro devozione per il santo.

Di origine vulcanica, l’Isola di San Pietro è abitata fin dall’antichità. I Romani la conoscevano come Accipitrum Insula – Isola dei falchi – il cui nome deriva dalla presenza del falco della regina: le alte e frastagliate scogliere che caratterizzano quest’isola rappresentano l’habitat ideale in cui viene a nidificare questa specie di falco migratore.

Quest’isola mediterranea si caratterizza per la sua unicità di fondere la cultura sarda con quella ligure. Nel 1738, il re Carlo Emanuele III di Savoia donò l’Isola di San Pietro, allora disabitata, a un gruppo di esuli provenienti da Tabarca: una piccola isola tunisina in cui si erano stabilii circa 300 famiglie di origine ligure per praticare principalmente l’attività della pesca di corallo.

Ciò spiega perché la popolazione attuale dell’Isola di San Pietro parla un dialetto di radice ligure detto tabarchino, essendo discendenti diretti dei coloni liguri.

Un territorio ricco di biodiversità da scoprire via mare e terra

Un mare limpido dalle colorazioni turchesi bagna le aspre falesie dell’isola che raggiungono anche i 150 metri di altezza. A sud, è possibile ammirare la bellissima insenatura La Conca e quel che resta dei simboli dell’Isola di San Pietro, i due faraglioni conosciuti come Le Colonne di cui uno è stato fortemente danneggiato da una violenta mareggiata nel 2013 lasciando intatta solo la base. Nel nord-ovest dell’isola, uno stretto fiordo scende tra le rocce sino alla deliziosa spiaggetta di Cala Fico. Nella parte occidentale, si erge l’imponente promontorio di Capo Sandalo in cui è situato un faro risalente all’Ottocento.

Per scoprire questo angolo di paradiso via mare, è possibile fare un’escursione in barca oppure vivere un’esperienza unica facendo snorkeling ed ammirare fondali meravigliosi ricchi di vita marina.

Questo luogo rappresenta anche una tappa obbligatoria per gli appassionati di birdwatching. Oltre al falco della regina che nidifica soprattutto nei pressi di Cala Fico, diventata un’oasi della Lipu per la salvaguardia di questo falco migratore originario del Madagascar, si possono osservare altre specie di avifauna selvatica. Nell’entroterra dell’isola caratterizzato da una flora tipica della macchia mediterranea e dalla presenza di stagni e lagune, vivono diverse colonie di uccelli tra cui i fenicotteri rosa e i fraticelli. L’isola ospita una specie unica al mondo di coleottero, la Cicindela campestris saphyrina.

Come raggiungere l’isola e le esperienze da non perdere

È possibile raggiungere l’Isola di San Pietro in circa 40 minuti tramite traghetti che partono da Portovesme o Calasetta.

Gli alloggi turistici sono situati principalmente a Carloforte e l’offerta turistica è ben variegata. Il mare cristallino dell’isola richiama molti appassionati di snorkeling oppure si possono ammirare le diverse bellezze naturalistiche esplorando il suo territorio abitato da varie specie di avifauna.

La pesca del tonno, che si praticava in passato come testimoniato dalla tonnara a La Punta risalente al XVII secolo, ha reso famoso questo luogo in tutto il mondo. Oggi, quest’antica tradizione viene celebrata ogni anno a giugno con un evento gastronomico di rilevanza internazionale, il Girotonno.

Nell’isola si coltivano anche diverse varietà di viti, tra cui un vitigno autoctono noto come Ramungiò.