Isola AsinaraOggi vogliamo raccontarvi un nuovo #PostoDelCuore affascinante e meraviglioso della nostra Sardegna. Il viaggio di Gaxa raggiunge la celebre isola dell’Asinara, nel Comune di Porto Torres,​ a nordovest della Sardegna di fronte al Capo di Punta Falcone.​ Un luogo in cui il tempo si è fermato e ha preservato scenari mozzafiato unici nel loro genere, avvolti da un’atmosfera affascinante per via delle sue storie e leggende.

Isola dell’Asinara: la magica storia millenaria

Le prime tracce della presenza umana sull’Asinara risalgono a migliaia di anni fa: la domus de janas in Campu Perdu, infatti, è databile al Neolitico. Nel corso dei secoli, l’Isola ospitò diverse civiltà, tra cui quella fenicia, greca e romana che la chiamavano Herculis Insula. Secondo la leggenda nel 2280 a.C. Ercole acconsentì a divenire il Re dei Sardi e a dare il proprio nome alle terre che avrebbero celebrato il suo culto.

Le acque che circondano l’Asinara ospitano ancora relitti di imbarcazioni romane e la Cala Reale, sul fondo del mare, cela stupefacenti anfore antiche.

Nel Medioevo arrivarono in questa località i monaci camaldolesi, che iniziarono a coltivare i terreni e a costruire edifici religiosi. Le baie dell’Isola, invece, divennero il rifugio di pirati e corsari.

Nel 1885 il Governo italiano decise di stabilirvi una colonia agricola e un lazzaretto. Di conseguenza, le famiglie residenti sull’Isola furono costrette a spostarsi e la maggior parte di loro fondò Stintino. Nel corso della Prima Guerra Mondiale, l’Asinara fu utilizzata come struttura penitenziaria per i prigionieri. Nel 1975, le autorità italiane vi instituirono una prigione di massima sicurezza, in cui furono incarcerati brigatisti e mafiosi come Raffaele Cutolo e Totò Riina. Il carcere è stato dismesso nel 1998.

La ricchezza naturale dell’area marina protetta

Le bellezze naturalistiche sono parco nazionale dal 1997 e area marina protetta dal 2002. Per più di un secolo l’Asinara è stata in isolamento e ha conservato l’aspetto di terra incontaminata. Le sue coste misurano 110 chilometri e nella parte occidentale sono costituite da scogliere, mentre in quella orientale da sabbia e scogli. Una gita meravigliosa da percorrere a cavallo, in bicicletta, a bordo di fuoristrada o trenini. Molte le cale sotto massima tutela, come sant’Andrea e d’Arena e la celebre Cala dei Ponzesi a Punta Sabina.

Questo paradiso è l’habitat ideale per molte specie animali. Tra gli anfibi ci sono il discoglosso sardo, il rospo smeraldino e la raganella. Presenti anche undici specie di rettili, tra i quali la testuggine comune e la biscia viperina. Mentre tra gli uccelli marini si annoverano il Gabbiano corso, il Marangone dal ciuffo, la Berta maggiore e minore, la Pernice sarda e la Gazza. Tra i mammiferi svetta su tutti il caratteristico asinello albino, simbolo indiscusso dell’Isola.

Importantissima anche la flora che conta ben 678 specie, di cui 616 spontanee e 45 introdotte. Visivamente la vegetazione presenta gli straordinari e caratteristici colori della macchia mediterranea.

Cosa vedere e fare all’Asinara

L’Isola presenta diversi punti d’interesse. In località Cala Reale sorge un paesino di fine XIX secolo, dove furono eretti il lazzaretto e la residenza dei Savoia, oggi sede del ministero dell’Ambiente e servizi turistici. Da visitare Cala d’Oliva, un borgo composto da case basse e bianche, dove vivevano il comandante delle diramazioni della colonia penale e le famiglie delle guardie. Proprio qui alloggiarono i magistrati dell’Antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino mentre prepararono l’istruttoria del Maxiprocesso.

Per gli amanti delle escursioni c’è il Castellaccio, un edificio fortificato medievale situato su un colle e raggiungibile da un sentiero. Da non perdere anche l’Ossario risalente al 1936 ed eretto per conservare le ossa di settemila austroungarici deportati durante la Grande Guerra.

Si può arrivare all’Asinara soltanto via mare, con una barca privata o un traghetto da Porto Torres o da Stintino.

L’isola dell’Asinara è una terra incontaminata e sospesa dove la natura è riuscita a rimanere la sovrana indiscussa.