In Italia, il gas naturale, costituito principalmente dal metano, è una fonte di energia primaria in diversi settori: dal riscaldamento domestico fino all’alimentazione dei processi produttivi industriali. Conoscere le caratteristiche del metano è quindi importante per gestire in modo consapevole le risorse energetiche e leggere correttamente le informazioni presenti nelle bollette.

In questo articolo approfondiremo una delle principali voci della fattura del gas: il “potere calorifico” del metano, cosa indica e perché è importante conoscerlo.

Cos’è il potere calorifico del metano?

Il potere calorifico del metano è la quantità di calore che si sviluppa durante la combustione di un metro cubo di gas, ovvero l’energia termica che viene prodotta nel processo.

Si tratta di un valore strettamente correlato all’efficienza energetica, la capacità di generare calore per gli scopi desiderati con una quantità di risorse limitata. Infatti, maggiore è il potere calorifico del gas e minore è il combustibile necessario per produrre calore, il che si traduce anche in potenziali risparmi sui costi energetici. Questo è particolarmente rilevante in un contesto in cui l’efficienza energetica è diventata una priorità sia per motivi economici che ambientali.

Per questo motivo, il potere calorifico è un parametro fondamentale di ogni combustibile, il suo valore dipende da vari fattori tra cui le condizioni di combustione – come la pressione, la temperatura e la quantità di ossigeno disponibile – e la presenza di eventuali impurità al suo interno.

Infatti la composizione chimica del gas influenza il suo potere calorifico. Il metano che utilizziamo non è mai puro al 100%, ma contiene tracce di altri gas come etano, propano, azoto o anidride carbonica, presenti, a seconda dei casi, in quantità differenti. I primi due – etano e propano – generalmente aumentano il potere calorifico, mentre l’azoto e la CO₂ la riducono.

La differente composizione del gas naturale varia a seconda dell’area geografica di provenienza e dello specifico giacimento di estrazione, di conseguenza anche le caratteristiche geologiche e chimiche del sottosuolo influenzano il potere calorifico finale del gas e la sua efficienza energetica. Per esempio, i giacimenti di metano provenienti da aree più profonde tendono a presentare una composizione più ricca di idrocarburi pesanti, e quindi un potere calorifico più elevato.

Potere calorifico inferiore e superiore, qual è la differenza?

Quando si parla di potere calorifico del metano, è importante distinguere tra due valori: il potere calorifico superiore (PCS) e il potere calorifico inferiore (PCI).

  • Il PCS rappresenta la quantità totale di energia ottenuta dalla combustione del metano, inclusa anche quella che si può recuperare dal vapore acqueo prodotto dalla combustione
  • Il PCI misura esclusivamente l’energia prodotta nella fase di combustione, senza includere quella prodotta dal vapore acqueo.

Tra i due indici, il potere calorifico superiore (PCS) viene utilizzato dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) come riferimento per determinare la potenzialità energetica del gas distribuito e per stabilire i parametri della sua commercializzazione a livello nazionale. Il PCS, infatti, è uno dei valori che influenzano il costo della materia prima e, di conseguenza, le tariffe applicate nelle bollette del gas.

Come viene calcolato e riportato in bolletta il potere calorifico?

Le aziende di distribuzione misurano regolarmente, con appositi strumenti, il potere calorifico del gas immesso nelle reti. Questa operazione periodica consente di registrare il valore medio del potere calorifico per ciascuna zona di fornitura, che poi viene riportato in bolletta.

Questo valore, indicato come Potere Calorifico Superiore (P), rappresenta il rapporto tra volume di gas immesso nelle reti di una determinata località e quantità di calore prodotto, assicurando ai consumatori delle tariffe accurate, calcolate sulla base dell’effettivo contenuto energetico del gas.

Le unità di misura più comunemente utilizzate per esprimere il potere calorifico del metano sono le chilocalorie per metro cubo standard (kcal/Smc) e i mega joule per metro cubo standard (MJ/Smc). Generalmente questa voce viene indicata nella sezione della bolletta dedicata alle caratteristiche della fornitura o ai dettagli del consumo.

Perché è importante conoscere il valore del potere calorifico?

Conoscere il potere calorifico del metano è importante anche nella nostra vita quotidiana. Sapere quanta energia si può ottenere da un metro cubo di gas è infatti utile per stimare i consumi e comprendere le variazioni dei costi energetici.

Infatti, se il gas fornito in un determinato periodo ha un potere calorifico leggermente superiore alla media, l’impianto di riscaldamento dovrà funzionare per minor tempo o con una minore intensità per raggiungere e mantenere la temperatura desiderata. Questo si tradurrà in meno gas consumato, anche se le abitudini di utilizzo del riscaldamento sono rimaste invariate.

Inoltre, descrivendo la relazione tra volume di gas consumato ed energia effettivamente utilizzata, il potere calorifico è importante anche per valutare l’efficienza degli impianti e scegliere le soluzioni energetiche più adeguate per le nostre case e aziende.

Ad esempio, le moderne caldaie a condensazione, utilizzando anche il calore latente del vapore acqueo per generare energia termica, sfruttano totalmente il potere calorifico superiore del gas e aumentano l’efficienza complessiva del sistema di riscaldamento. Questo consente non solo un risparmio economico, ma anche una significativa riduzione delle emissioni di CO₂ in atmosfera.

Potere calorifico: cosa ricordare

In sintesi, il potere calorifico è una misura fondamentale della potenzialità e dell’efficienza energetica del metano. Controllare questo valore nella fattura del gas, sebbene possa sembrare un dettaglio tecnico, è in realtà un modo per avere una maggiore consapevolezza dei propri consumi e per partecipare in modo più informato al mercato dell’energia. Comprendere questi aspetti permette inoltre di adottare comportamenti più sostenibili e di valorizzare al meglio le tecnologie disponibili per il risparmio energetico.