Parco Su MottiProsegue il viaggio di Gaxa alla scoperta delle bellezze dell’Isola. Il #PostoDelCuore di questo appuntamento è il parco Su Motti a Orroli nella provincia del Sud Sardegna. Un luogo magico, avvolto nella natura e nella storia dei monumenti e dei racconti popolari, dove trascorrere meravigliose giornate in compagnia di tutta la famiglia.

I percorsi del parco Su Motti

Il parco si trova alle pendici dell’antico semi-cratere vulcanico che si erge sul vicino borgo di Orroli. Per raggiungerlo è necessario passare dal centro storico del Paese per poi prendere la strada panoramica che svetta sull’abitato.

Da qui si può proseguire attraverso i due simbolici “sentieri della memoria” che permetteranno a tutti i visitatori di iniziare il loro viaggio nel tempo. La strada di sinistra, più semplice da percorrere, porta all’area archeologica delle domus de Janas. Il sentiero di destra, invece, è molto impegnativo per via della sua pendenza e arriva all’altopiano Taccu Idda da dove è possibile godere di panorami mozzafiato.

I racconti fantastici e il gigante malvagio Impolla del parco Su Motti

Secondo la tradizione orale che ne ha conservato il ricordo fino a oggi, questa zona era abitata da Janas, giganti, Gentiles e orchi. Le Janas, in particolare, erano donnine molto piccole che abitavano nelle loro domus e passavano giorno e notte a tessere nei loro telai d’oro.

Il simbolo locale, però, è il gigante Impolla. Leggenda narra che fosse crudele e malvagio perché voleva distruggere il paese di Orroli e tutti i suoi abitanti. Per farlo, il gigante decise di buttare dall’alto di su Motti un macigno di basalto. A salvare il borgo dalla distruzione fu la Madonna che con il suo piede bloccò il masso. Sulla pietra, nota come “Corongiu de Impolla”, si scorge infatti un’impronta che ricorda quella di un piede umano.

La preistoria isolana nel parco archeologico e botanico

Quest’area è stata abitata dall’uomo fin dal Neolitico (3800 a.C.) ed è caratterizzata da grandi massi di basalto eruttati dal monte Pitziogu, un antico vulcano spento dall’epoca quaternaria.

Nel parco si potranno vedere alcuni nuraghi monotorre e una necropoli ipogeica composta da circa quindici domus de Janas, delle tombe prenuragiche scavate nelle pareti rocciose de sa Carona Arrubia e in massi molto grandi di basalto.

La storia raccontata da questa zona non è solo preistorica. La divisione dei boschi con i muretti a secco di pietre basaltiche, che ha dato vita a is tancas – appezzamenti di terra chiusi -, è tipica dell’Ottocento, epoca della proprietà privata.

Il meraviglioso parco è situato all’interno di un antico bosco di roveri secolari, lecci e querce che rende ancora più misterioso e affascinante il paesaggio.

Cosa vedere nei dintorni

Se si visita il parco Su Motti vale la pena andare a vedere la grotta sa Ucca Manna, dove si riuniscono le acque di torrenti e sorgenti che scorrono nelle vicinanze. Qui si potranno ammirare aggregati di minerali e stalattiti ben conservate.

Da Orroli, inoltre, è possibile partire per altri percorsi immersi tra archeologia e natura. Molto suggestive in questo senso sono l’escursione in battello nel lago del Flumendosa e di trekking al nuraghe Arrubiu, celebre perché ricoperto da licheni rossi e unico con cinque torri.

Il parco archeologico e botanico Su Motti è un museo a cielo aperto in cui perdersi tra reperti storici e meraviglie donate dalla natura, avvolto in un’atmosfera suggestiva creata intorno alle sue leggende.