Cascata San ValentinoIl viaggio di Gaxa alla scoperta delle meraviglie della Sardegna continua. Il #PostoDelCuore di questo appuntamento è la cascata di San Valentino nella bellissima Sadali, nota anche come borgo dell’acqua, al confine tra sud Sardegna e Barbagia. Un luogo di scenografica bellezza e unico nel suo genere: questa cascata, infatti, è l’unica a scorrere all’interno di un centro abitato in tutta l’Isola. Addirittura, secondo lo storico Flavio Cocco, vissuto nella prima metà del XX secolo, era il solo caso in Europa.

La leggenda della cascata

Secondo la tradizione un uomo che viaggiava portando con sé una statuina di San Valentino, si fermò a Sadali, di fronte a una cascata. Al momento di ripartire, nonostante tutti i suoi sforzi, non riuscì più a spostare la scultura sacra. I sadalesi allora costruirono una Chiesa e la cascata prese da questa il nome di “San Valentino”.

Deriverebbe da qui la devozione di Sadali per su santu coiadori, il santo che sposa. Inoltre, il borgo è il solo in tutta la Sardegna a ospitare una chiesa dedicata al Santo che festeggia per ben tre volte all’anno: il 14 febbraio, l’8 maggio e il 6 ottobre.

La cascata, complice la magica atmosfera del luogo, è ideale per una passeggiata nel giorno più romantico dell’anno. Da sempre, infatti, è meta di pellegrini che chiedono al Santo la grazia di trovare l’amore. Per gli appassionati di trekking nella natura c’è il “Cammino di San Valentino” un percorso di 3,6 km che parte dalla Chiesa e dalla Cascata di San Valentino e si conclude a Sa Funtanedda, la sorgente più piccola del borgo storico di Sadali.

Cascata di San Valentino: il corso delle acque e la natura

Le acque della cascata di San Valentino sono alimentate dalla risorgiva Funtana Manna che conferisce alla zona un clima fresco tutto l’anno. La ripida fa un salto di sette metri lungo un rigoglioso costone roccioso e poi scorre per 150 metri in sa Ucca manna, un baratro sotterraneo con un sentiero visitabile. Alla fine del loro percorso, le acque fuoriescono nella zona bassa dell’abitato sul pendio dell’altopiano chiamato su Taccu: un serbatoio di falde dal quale hanno origine tantissime sorgenti.

Proprio per queste caratteristiche naturali, durante l’età feudale il Paese sfruttava molto la forza dell’acqua per azionare i suoi numerosi mulini di cui uno si trova proprio accanto alla cascatella.

Intorno alla cascata, e quindi al Paese, si ergono boschi di lecci, rovere, sughere e macchia mediterranea, regalando uno spettacolo davvero mozzafiato ricco di colori, suoni e odori. Il Flumendosa arricchisce ulteriormente il panorama.

Cosa vedere nei dintorni

Una volta vista la cascata, merita una visita anche la chiesa dedicata al Santo con il suo campanile realizzato a metà del XX secolo. Il primo progetto tardo-bizantino con influenze romaniche – circa IX-X secolo – lasciò spazio a fine XVI secolo allo stile gotico-aragonese per poi essere rivisto durante l’età sabauda. Altre chiese nel borgo di Sadali sono quelle dedicate a santa Maria, sant’Elena imperatrice, sant’Antonio abate e a sant’Anna, realizzata intorno all’anno mille. Nel centro della cittadina, inoltre, è possibile ammirare la casa-museo sa Omu e’ tzia Cramella con arredi e strumenti autentici risalenti all’Ottocento.

Da vedere anche le grotte is Janas nella foresta di Addolì, dove secondo un’altra leggenda vivono tre fate: si possono visitare sei sale con stalagmiti e stalattiti che si fondono in singolari colonne. Da non perdere anche le domus de Janas, i nuraghi e le tombe di Giganti disseminate sul territorio di Sadali che testimoniano la presenza dell’uomo già dal Neolitico e poi nell’età del Bronzo.

La cascata di San Valentino è una perla rara: un luogo unico e affascinante avvolto dalla magia della natura e della sua storia.