Il mercato dell’energia in Italia ha attraversato una significativa evoluzione nel corso degli anni che ha portato alla distinzione di mercato libero e tutelato. Per i consumatori è importante conoscerli e comprenderne le differenze soprattutto in vista della fine del mercato tutelato, stabilita dal Decreto Milleproroghe a partire da gennaio 2024.

L’evoluzione del mercato dell’energia in Italia

Inizialmente, c’era un unico Ente che deteneva il monopolio sulla fornitura energetica nel Paese. Tuttavia, negli anni ’90, con l’emanazione del Decreto-legge n. 79 del 16 marzo 1999, noto come “Decreto Bersani“, è stata avviata una liberalizzazione del mercato, in conformità alle direttive europee che miravano alla creazione di un mercato energetico comunitario basato sulla libera concorrenza.

In questa prima fase i beneficiari della manovra furono principalmente i grandi consumatori. Tuttavia, a partire dal 1° luglio 2007, con l’attuazione della Direttiva UE 54, tutti i consumatori sono stati abilitati a sottoscrivere contratti con società del mercato libero. Questo significava che anche i consumatori domestici avevano la possibilità di scegliere autonomamente il proprio fornitore di energia.

Questa trasformazione ha aperto le porte a un mercato energetico più competitivo e dinamico, che offre ai consumatori la libertà di scegliere l’opzione che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Differenze tra mercato libero e tutelato

La differenza più significativa tra il mercato libero e il mercato di maggior tutela è la variazione del prezzo dell’energia in bolletta.

In particolare, il mercato di maggior tutela è quello tradizionale che per molti anni è stato l’unica scelta a disposizione dei consumatori. Le condizioni contrattuali, attraverso le quali si accede all’energia, sono stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA). Quest’ultima regola, con cadenza trimestrale, i prezzi dell’energia, tenendo conto del valore delle materie prime sul mercato.

D’altra parte, nel mercato libero i prezzi non sono più stabiliti dall’ARERA, ma dalle singole società di fornitura, che sono libere di proporre i loro prezzi sul mercato. Le tariffe, quindi, sono il risultato della competizione tra le diverse aziende.

I costi relativi ai contatori, alle imposte e alle reti restano gli stessi per entrambe le tipologie di mercato. Inoltre, anche nel mercato libero si tutelano i diritti dei consumatori: è stato istituito un sistema di vigilanza gestito dall’Antitrust in collaborazione con l’ARERA per garantire una corretta gestione dei prezzi.

La libera concorrenza tra le diverse società comporta una serie di dinamiche che aumentano la competizione tra gli operatori presenti sul mercato. Di conseguenza, le offerte del mercato libero risultano generalmente più convenienti rispetto a quelle offerte dal mercato tutelato.

Cosa cambia per gli utenti nel 2024?

Come detto in apertura, il Decreto Milleproroghe ha sancito che a partire da gennaio 2024 si porrà fine al mercato tutelato. Ciò significa che i clienti attualmente in questo mercato saranno obbligati a passare a un fornitore del mercato libero. La fine del mercato tutelato dell’elettricità per i clienti domestici è stata prorogata al 1° luglio 2024.

Tuttavia, questa transizione non sarà brusca e repentina: in Italia è stata prevista una fase intermedia, pensata per agevolare l’introduzione al mercato libero. In questo modo, i consumatori potranno fare una transizione graduale verso il mercato libero con un livello di protezione simile a quello del mercato tutelato.

Gaxa, come fornitore di gas e luce, è sempre al fianco dei suoi clienti per offrire un servizio comodo e digitale, conveniente e, soprattutto, completo.

Quali sono le specificità del mercato sardo?

Per quanto riguarda l’energia elettrica, differentemente da altre Regioni in cui il mercato libero è preferito dalla maggioranza dei consumatori, in Sardegna prevale ancora il mercato a maggior tutela nonostante tra il 2021 e il 2022 ci sia stato un importante tasso di switch verso il mercato libero. Nel territorio sardo infatti la quota di utenze ancora nel regime tutelato è pari al 16,5%, confermandosi tra le aree con il valore più alto. Al primo posto si trova la Calabria con una percentuale del 22,9%.

Per quanto riguarda la vendita del gas in Sardegna, è attivo unicamente il mercato libero perché l’offerta di tutela della Sardegna non è allineata con quella presente nel resto del Paese per motivi di approvvigionamento. Quindi anche Gaxa propone ai clienti unicamente offerte Gas in regime di libero mercato.